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martedì 5 giugno 2012

God , save the queen

Oggi è l’ultimo giorno dei festeggiamenti per il 60esimo anniversario di Elisabetta II , regina d’Inghilterra e, anche se non siete d’accordo con le ragioni delle festività, o scontrosi all’idea di una monarchia e dei suoi privilegi, non potete non unirvi a noi e non celebrare il suo indescrivibile stile.




Elisabetta II è stata, molto prima di Kate Middleton e Diana, un’icona di stile. Fotografata dal grande Cecil Beaton (che le ha scattato quel ritratto contro Westminster Abbey che ha segnato il suo ingresso ufficiale nel mondo dei media), corteggiata da couturier del calibro di Christian Dior, Elisabetta è stata la prima grande fashion leader della casa reale inglese, una che sfoggiava borsette e guanti da far invidia aWallis Simpson.



E ancora dopo sessant’anni, continua imperterrita nella sua missione di moda, anche se oggigiorno la conosciamo più per i suoi cappellini improbabili e per il suo guardaroba tutto uguale tranne che nei toni arcobaleno. Ma è proprio per questo che ci piace così tanto, per i completi gialli pastello che smorzano l’estate afosa mentre gira in calesse per il giardino di Buckingham palace, per quel soprabito che ci fa assaporare con gli occhi la menta primaverile, per quelle scarpe rosa intonate al cappotto zucchero filato.











Quello che festeggiamo sul serio, in questi tre giorni, non sono infatti i sessant’anni di regno, ma quanto l’impatto che questi hanno prodotto sulla moda. La regina è passata da signorina bon-ton anni ’50 a fata confetto, o, se preferite, da essere umano a cartone animato.

 E credeteci, questo non capita a tutti.



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